sabato 11 agosto 2012

BANCA OGM - CRISI ECONOMICA - IRA



La storia dell’albero OGM
Natalia
è un vecchio paese.
Viveva qui, una volta, il Signor BENE, grande economista, uomo saggio e di larghe vedute.
Nella strada principale del paese erano in attività tante Aziende. La loro presenza bastava per soddisfare, con il loro lavoro e i loro prodotti, le necessità degli abitanti e farne anche oggetto di scambio con altri paesi vicini. Panifici, ortolani, macellai, salumieri, agricoltori, operavano insieme con cantieri siderurgici per prodotti semilavorati o finiti. Radio, telefoni, treni, navi e aerei erano tutti di proprietà del Signor LUCE, avversario politico del Signor BENE.
Tutto questo benessere si concretizzò con la saggia gestione di Nummolario; Pilota della Banca SPICCIOLO NATALIANO. Considerata il più grande Albero del Paese.
Questa vecchia storica quercia di Natalia aveva trasformato un vecchio paese in una grande Patria. Non c’era alcuna volontà di piantumare alberi su isolette agli antipodi o nelle foreste tropicali. Nummolario teneva molto piantumare nuovi alberi nella propria terra facendola diventare preziosa e popolare.

Tutto avvenne quando dopo gli anni delle vacche grasse principiarono quelli delle vacche magre. Quasi tutte le Aziende del Signor LUCE registrarono perdite per complessive 800 libbre d’oro, tranne la banca “SPICCIOLO NATALIANO” che conseguì un utile di 1000 libbre d’oro. Considerando che i costi, per fronteggiare le perdite, con la chiusura delle aziende e le sovvenzioni ai disoccupati, sarebbe stata di continua ed estrema gravità per il Tesoro di Natalia, venne convocato Nummolario per concretizzare una soluzione. Con la pacificazione politica del Signor BENE e il Signor LUCE e la loro intensa collaborazione, Venne immediatamente creato un Istituto finanziario di salvataggio nominato, “IRA” Istituto per la Ricostruzione delle Aziende della Patria. Tutte le Aziende di Natalia furono acquistate da “IRA con la potenza economica di “SPICCIOLO NATALIANO”, la Grande Quercia, permettendo così, attraverso i cosiddetti vasi comunicanti, di utilizzare gli utili della Banca “SPICCIOLO NATALIANO” di azzerare la perdita degli altri membri del gruppo.
La Patria, Natalia, non incassò gli utili dalla banca, come previsto nel passato, di 800 libbre d’oro, ne incassò solo 200, risparmiando costi di crisi economica per 2000 libbre d’oro, permettendo all’intero Paese di lavorare.

Durante gli ultimi diciotto mesi della seconda guerra mondiale lo “SPICCIOLO NATALIANO” ebbe il rischiosissimo ruolo di Banca della Resistenza. Lo storico ed eroico servizio di finanziamento delle formazioni partigiane avvenne da una grande villa sul più bel Lago di Natalia di proprietà dell’Amministratore Delegato della Banca. Una grande sfida, attuata da grandi onesti banchieri che come Agenti segreti, operavano sfidando il comando militare germanico insediato in un Albergo alle spalle.
Così fu la cosiddetta speculazione bancaria e la grande lezione economica e finanziaria che con grande esempio ci diede la grande quercia. Rischiare la vita per tutti. Per salvare Uomini e Aziende. Venne il ritorno delle vacche grasse ma nascosti dietro di questi bovini si celarono i lupi grigi. Per il pur fragile benessere non servivano più i vasi comunicanti. Tutte le Aziende di Natalia facevano gola agli affaristi di tutto il mondo. Furono acquistate da sciacalli, soprattutto stranieri, per farne solo una speculazione. La banca “SPICCIOLO NATALIANO” passò in mani private, acquistata da stranieri, dissipato il suo grande patrimonio immobiliare e parzialmente demolita dagli incapaci eroi delle scienze economiche e bancarie..

The neverending Story
Un domani i libri di testo racconteranno:
C’era una volta una banca, una grande quercia ultracentenaria che ora non c’è più. È nata al suo posto una nuova Banca OGM. Ha perso metà del nome. Quello del suo paese: “Natalia”. Si chiama semplicemente SPICCIOLO BANK”. Adesso la Banca OGM combatte il risparmio con tassi da usura e spese eccessive. Non provvede per la salvezza delle Aziende.
Pertanto: Natalia non incassa più le 200 libbre d’oro. Natalia deve finanziare ciò che fu il compito finanziario del vecchio mondo IRA. Natalia deve mantenere tutti i suoi disoccupati.
Le aziende vendute agli stranieri lottano in modo concorrenziale per il solo profitto trascurando la qualità, e con l’obiettivo di risparmiare sulla mano d’opera e sulle tasse.
Le Aziende vendute ai Nataliani, invece, portano lavoro e ricchezza agli abitanti delle isolette agli antipodi e nelle foreste tropicali sottraendoli al proprio paese . Natalia, oggi che poteva avere vacche grasse, è costretta a rimpiangere l’IRA. La violentissima crisi che ha colpito i mercati mondiali ha tuttavia aperto la strada a una riconsiderazione dell’azione di Natalia nell’economia, riaccendendo i riflettori sul sistema del Signor BENE.
Questa favola è stata ispirata dalle verità scritte a pagina quaranta del catalogo enciclopedico Italiano 2009 e dal raro volume “Bisabosa” (Feltrinelli).
(Ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale).

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